17 Luglio 2018 -

Esercizi per busto e schiena

Arco dorsale
L’atleta delle vette che è impegnato in un’uscita, ch’essa sia una scalata od una camminata, è soggetto a carichi naturali ed artificiali che stressano le sue fibre muscolari. Dettaglio

Il corpo umano è in grado di scaricare nel baricentro ogni forza attraverso la linea naturale costituita dalla colonna vertebrale. A ciò si aggiunge il principio fisico che prevede che ogni forza applicata ad un corpo passi per il suo asse centrale. Dettaglio

Da ciò consegue un secondo insieme di considerazioni. I punti di carico nel nostro corpo vanno a gravare sulla schiena e vice versa. Si può dire che avere per esempio una delle due gambe differente nella lunghezza dall’altra, può creare problematiche quanto mai varie a partire dalla tanto diffusa scogliosi. Il minimo difetto alla colonna vertebrale può riflettersi a sua volta in ogni parte del corpo. L’atleta amatoriale che frequenta le montagne – al contrario degli atleti di ogni altro sport – di norma non fa visite medico sportive. Il popolo dei montanari pare esente da questo tipo di considerazione per il proprio corpo. Quest’abitudine non è certo positiva perché favorisce la trascuratezza delle eventuali problematiche relative all’integrità fisica. Non sono pochi i casi d’infarto, per esempio negli uomini di mezza età, che effettuano escursioni senza dar troppo ascolto al loro corpo. Sarebbe sufficiente un controllo annuo per prevenire la gran parte dei malesseri che, trascinati nel tempo perché sottovalutati, risultano molto dannosi.

Esistono moltissimi atteggiamenti che il corpo assume che condizionano la vita sportiva degli atleti favorendo infortuni. Fisioterapisti e medici possono condurci a preservare, in molteplici maniere, la nostra integrità fisica portandoci ad una serena attività protratta negli anni. Esistono persone che adottano un’errata postura del corpo, di norma conseguita all’appoggio dei piedi. Dettaglio

Il più diffuso atteggiamento fisico che crea traumi è l’iperlordosi. Dettaglio

L’arco che la colonna vertebrale segna può infatti essere eccessivamente accennato od al contrario non presentare un’adeguata forma vagamente simile ad una “S”. Osteopati e fisioterapisti posso aiutarci ad avere conoscenza del nostro corpo a riguardo. Alcuni tipi di esercizi che infatti potrebbero servire ad un individuo che non presenta disturbi potrebbero invece risultare dannosi per una persona che soffre, magari a sua insaputa, di problematiche afferenti.

Una buona mobilità nella schiena può essere utile sia nei movimenti che prevedono arrampicata sia per il semplice allenamento generico del proprio fisico. Alcune di queste tecniche nascono invece al fine di limitare le problematiche relative ai disturbi più comuni. Dettaglio

Il ponte è un tipico esempio di esercizio mirato alla mobilità, adottato di norma dai professori di educazione fisica nelle scuole medie e superiori. Dettaglio

Esistono anche molte altre tecniche che permettono l’allungamento delle fasce muscolari e la mobilità della schiena ed anch’esse sono diffuse tra gli istruttori ed i preparatori atletici dei diversi sport. Dettaglio

 

 

 

Dorsali laterali
Allenare la schiena a movimenti frontali o longitudinali permette un minore stress delle fibre nei movimenti. E’ ovvio pensare che se si lavora al limite della mobilità articolare i muscoli sono facili a stancarsi ed affaticarsi. Al contrario aumentare con l’allenamento il range di movimenti che la schiena può sopportare, significa facilitarne i movimenti. Se per esempio è necessaria una flessione a tre quarti per raccogliere una corda ed il mio corpo ha proprio questa capacità di movimento come limite, i muscoli subiranno un alto stress. Se al contrario il mio limite è la flessione totale grazie all’allenamento, di certo non avrò alcun problema ad arrivare a tre quarti.

Il medesimo discorso vale per le torsioni laterali che permettono non solo capacità maggiori di movimento, ma anche una maggiore resistenza ai carichi. Di conseguenza a parità di peso nello zaino un individuo con maggiore capacità, e quindi con fibre meno atrofizzate, sarà in grado di subire meno affaticamento alla schiena rispetto ad uno non allenato. Anche in questo caso esistono esercizi più semplici per i più pigri. Dettaglio

Per le persone che decidono di effettuare un programma più completo abbiamo esercizi un poco più complessi. In quest’ultimo caso ci si riferisce a torsioni da eseguire sdraiati sul terreno, seduti ed appoggiati sul plinto. Dettaglio

 

 

 

Muscolatura del collo e dorsali
Il nostro corpo spesso viene avvertito come un’insieme di parti staccate fra loro. Ciò non è esatto in quanto ogni organo, fascia muscolare e tessuto è strettamente legato ad un altro. Specialmente nei movimenti fisici di spostamento, il sistema muscolare lavora in armonia in ogni sua parte. Spesso dolori cervicali, o comunque relativi alle fibre del collo, posso causare mal di testa e spossatezza generale. E’ necessario allenare la mobilità della parte alta della schiena ed abituare allo stretching le svariate fasce del collo. E’ facile affaticare tali fibre anche con il semplice lavoro d’ufficio a causa della cattiva postura che il corpo assume dopo aver passato molte ore seduto. In effetti la schiena si adagia su se stessa per cercare riposo e rilassamento ottenendo un effetto contrario. E’ una buona abitudine per chiunque l’allungamento della muscolatura del collo.

Nella maggioranza dei casi il comportamento dei bambini li porta a dare violenti colpi con la testa all’indietro per alleviare la sensazione di stanchezza. Si può affermare che anche alcuni adulti non perdano questa errata abitudine. Tale fenomeno è nocivo sia per l’onda riflessa applicata alla schiena, sia per gli eventuali effetti conseguenti riguardanti la circolazione. Lo stretching necessario dev’essere invece applicato mediante rotazioni e tensioni. Dettaglio

 

 

Conclusioni sull’allungamento e la mobilità dorsale
L’esercizio fisico fa sempre bene se eseguito correttamente ed in assenza di problematiche. Se si svolgono tecniche in maniera dissimile da quella indicata nei manuali e senza aver chiara conoscenza della finalità delle stesse, è possibile fare più danni che altro al nostro fisico. Questo è un’altro dei motivi che dovrebbe spingere l’atleta di montagna a considerarsi tale e quindi ad effettuare visite di controllo e ad osservare le principali regole sull’allenamento che lo porteranno inevitabilmente più lontano, anzi…più in alto.